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Fight Club palestra di Kickboxing K1 - Fight Code Rules - Japanese Kickboxing

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Corsi di Kickboxing K1, Thai Boxe, Fight Code Rules

Anche in questo caso siamo stati i precursori a Firenze. Abbiamo contribuito a diffondere e promuovere questa disciplina, sull’onda del successo che negli anni 90 ebbe il K1 GP in Giappone e nelle televisioni di tutto il mondo.
La Kickboxing K1 (conosciuta nelle versioni K1 e Fight Code Rules) chiamata anche Thai Boxe, consiste nell’usare durante l’allenamento e il combattimento colpi di pugni, calci, ginocchiate. E’ sicuramente il più conosciuto sport da combattimento del mondo dopo la boxe, e deve il suo successo al famoso dal K1 giapponese e alla scuola Olandese che ha sicuramente contribuito alla diffusione di questo stile nel mondo, grazie alla fama di alcuni dei suoi grandi campioni, Rob Kaman, Ramon Dekker, Ernesto Hoost, Peter Aerts, Andre Mannart per citarne alcuni.

I nostri corsi sono dedicati alle donne e agli uomini, giovani e meno giovani e ai bambini. Corsi specifici per principianti , amatori e agonisti. Per chi sceglie la via del combattimento è possibile competere nelle versioni light (contatto leggero) o a contatto pieno.

Abbiamo anche corsi di Kickboxing K1 femminili, e la nostra scuola, grazie alle diverse campionesse che abbiamo affermato, ha contribuito a diffondere la kickboxing tra le donne. Con i nostri allenamenti il gentil sesso diventa forte! Una preparazione fisica completa, per un corpo atletico, in forma. Oltre che dare un’Ottima base di difesa personale.
Non viene richiesta nessuna precedente preparazione atletica nè conoscenze di altre discipline.

In generale la kick boxing o kickboxing combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri del pugilato inglese. Trae le sue origini in Giappone durante gli anni sessanta e settanta da cui poi è esplosa negli anni 90 grazie al K1 giapponese e in europa grazie alla fortissima scuola olandese. Da quella giapponese e olandese nasce la kickboxing che utilizza anche i micidiali low kick (calci bassi) ed è di derivazione della boxe thailandese, che i giapponesi avevano riadattato per far competere a regole uniche i loro karateka contro i forti combattenti thai . In contemporanea in america negli anni 70 nasceva con un’altra forma (semi contact , light contatc e full contact) dalla fusione delle tecniche di boxe a quelle del karate, che prevedeva invece l’uso dei calci solamente dalla cintura in su.

Oggi, in entrambe le versioni è uno sport largamente diffuso ed apprezzato.

Anche se poi dopo gli anni 90 la versione japanese (K1) ha preso il sopravvento come numero di praticanti, competizione e diffusione.
Praticare questa disciplina tempra il corpo e lo spirito, permettendo di migliorare le proprie prestazioni atletiche, mantenendosi in forma.

La Storia

La kick boxing è nata in Giappone negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, il muay thai thailandese, il Sambo russo, il taekwondo coreano, il karate contact ed il sanda cinese.

I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (full contact). Questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni ’70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il Full Contact Karate.

Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.

A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano WKA ed ISKA.

Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui “K” sta per Karate, Kempo e Kickboxing. In questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi.

Visti i capitali elevatissimi e l’entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo. Il termine “K-1” ha assunto attualmente l’accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style, K1 Rules o K1 Open. K1 Open è il circuito che rappresenta il circuito dilettantistico dell’originale circuito professionistico K1, è gestito a livello mondiale dalla ISKA (International Kickboxing Sport Association) che è oggi ancora la più grande organizzazione professionistica e dilettantistica di kickboxing nel mondo, e in Italia viene rappresentata da Fight1 (www.fight1.it)

 

 

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